Un videogame per sviluppare il turismo nel Salento. Relics of Apulia è un’idea che arriva direttamente dalla città di Lecce, grazie all’applicazione degli studenti dell’Istituto Tecnico Superiore per il Turismo. L’obiettivo, secondo quanto riportato dalle pagine del Corriere Salentino, è quello di rinnovare il settore dei servizi attraverso un videogame al quale possano “partecipare” tutti i turisti. Una maniera per raccogliere dati e informazioni, pareri e recensioni, in modo da poter arricchire l’offerta agli stessi. Grazie alla banca dati, infatti, è possibile migliorare le proprie vacanze interagendo con gli ospitanti, in modo tale che possa essere offerto loro tutto ciò che si desidera da una vacanza in Salento.

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Per dare vita a Relics of Apulia, gli studenti dell’ITS leccese hanno avviato una “patnership” con i consulenti di RSM Innovation Lab, esperti di design thinking; partendo dall’analisi del problema e dai suoi destinatari, si cercano soluzioni attraverso l’utilizzo di tecnologie. Il gioco, quindi, diventa uno strumento di comunicazione. Al momento si tratta solo di un prototipo di gioco caratterizzato da percorsi a premi che, se completati, permettono di ottenere sconti e ingressi gratuiti in luoghi già individuati, oltre a tante altre agevolazioni. In alternativa, così come spiegato dal preside dell’ITS di Lecce, Giuseppa Antonaci, si può partecipare semplicemente a una divertente “caccia ai tesori nascosti del Salento”.

Relics of Apulia, da prototipo a progetto.

Adesso la parola spetta al Miur che, in caso di approvazione definitiva del progetto, potrà dare l’ok alla fase produttiva di Relics of Apulia. E se in tanti si sono chiesti il motivo per cui possa essere vincente l’idea di affidarsi a un videogame per dare supporto al turismo, la risposta arriva da Luca Pulli, socio partner della RSM Innovation Lab, il quale descrive il gioco come uno strumento “trasversale, che disinibisce la persona”. Ed è proprio questa l’idea del design thinking, trovare soluzioni attraverso il gioco e in tempi rapidi. Con un approccio di tipo ludico volto al soddisfacimento di una determinata richiesta, sarebbe molto più semplice far interagire chiunque, senza distinzioni di classe, sesso o religione, in sostanza rendendo più estroverso il turista.

Si parte da una sfida da affrontare nel gioco, con l’obiettivo di arrivare a una soluzione che possa accontentare il richiedente e che al tempo stesso possa essere condivisa e soprattutto testata. L’idea può davvero essere vincente e dare la possibilità ai forestieri di guardare con occhi diversi gli amanti del turismo ‘lento’ ed ‘esperenziale’.

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