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Migliorare la pertinenza attraverso un cambiamento dell’algoritmo di Google. È di questi giorni il documento, pubblicato da Google Research, è volto a una maggiore soddisfazione delle intenzioni degli utenti e delle loro domande poste attraverso il motore di ricerca. Si tratta, secondo quanto appreso, di un algoritmo tutto nuovo e di apprendimento automatico che utilizza il Reinforcement learning apprroach, esaminando una maniera per riformulare la query (l’interrogazione) dell’utente ponendo al sistema altre domande similari, in maniera tale che possano essere fornite le migliori risposte fra tante.

Come funzionerà il nuovo algoritmo di Google.

Da una semplice domanda l’algoritmo di Google, grazie all’apprendimento automatico – il cosiddetto agente – riformula la stessa in più domande alternative, fornendo all’algoritmo di ranking lo strumento per generare una serie di risultati, tra i quali saranno visibili i migliori. La differenza con quanto accade ancora oggi è che invece di decidere cosa far comparire nelle pagine dei risultati delle ricerca di Google, il sistema prende delle vere e proprie decisioni. La tendenza è volta a un cambiamento della classificazione delle pagine web, e da come intendeva questa classificazione la stessa comunità Seo.

algoritmo di google itschool

In sostanza l’algoritmo di ranking non decide più quali siti far comparire tra le prime dieci scelte. Il compito di prendere quella serie di pagine per decidere quali possano rispondere alla migliore domanda spetta a un altro algoritmo. Quest’ultimo, ovviamente, non è attualmente in uso ma esistono altri tipi di algoritmi molto simili a quello di ranking e che svolgono più o meno la stessa funzione. Ossia mettono da parte i risultati dell’algoritmo di ranking, riclassificando i risultati del motore di ricerca per i quali vengono utilizzati dei fattori che non sono quelli di ranking.

Per quanto l’algoritmo di Google sia in continua evoluzione, c’è da sottolineare che quella di mettere in ordine i risultati di ricerca non è poi così innovativa. A quanto pare, infatti, già la Microsoft, nel 2005, aveva reso noto un documento dal titolo “Miglioramento dei risultati di ricerca sul Web tramite Affinity Graph“, all’interno del quale veniva spiegato il concetto di riclassificazione dei risultati di ricerca, con il fine ultimo di dare all’utente risposte più precise possibili nonostante una domanda non specifica. Tutta questa rivoluzione potrebbe cambiare in futuro il Seo migliorando la pertinenza, come già detto, grazie all’intendo di soddisfare sempre più le domande poste dagli utenti.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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